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scritto da Bettina Nagel il
2016-07-26 09:43:12creation79Un mondo morbido-stricken, knitting, lavorare a fare la maglia46

Un mondo morbido

 

 

Come sempre - per vedere meglio le foto "cliccate" sopra!

 

Tiriamo fuori i ferri e cominciamo: così, durante l’inverno, ci possiamo coccolare, rotolare nelle nostre opere realizzate con la lana morbida.

 

 

Prima che facciamo “prendere fuoco” ai nostri ferri un po’ di informazioni a riguardo di un hobby meraviglioso.

 

 

Chi comincia a lavorare a maglia e si appassiona trova ovunque la possibilità di praticarlo, sia sul treno andando al lavoro, durante gli incontri che gli amici, durante un lungo viaggio. Io ho anche lavorato mentre ero alle lezioni all’Università, al cinema, con tante persone sorprese accanto a me! Adesso lavoro alla sera a casa: la mia serata ideale è stare con mio marito, il mio gatto Paul e con il camino acceso avendo un bel lavoro a maglia, come una calda sciarpa, tra i mani. Ogni viaggio lungo che facciamo in macchina, ho con me i ferri e la maglia, viaggiamo per ore tanto vale creare qualcosa che piace e, poiché non è un “lavoro”, non impegna mentalmente, posso fare tanti bei discorsi con mio marito.

 

 

Se si fa la maglia in un luogo pubblico è come avere un cane: la gente si ferma, ti parla, vuole sapere cosa fai, se è difficile da imparare.

 

 

Una volta in montagna, mi sono messa sul terrazzo dell’albergo al sole, lasciando libero sfogo alla mia passione con i ferri: dopo un paio d’ore, le altre donne si avvicinavano per chiedermi se avessi potuto insegnare loro o chi era già capace mi diceva che le avevo fatto venire voglia di ricominciare.

 

 

Proprio a New York, la città famosa per i nuovi trend, è stata rilanciata una nuova moda (che si era persa negli anni 90), quella di sferruzzare con i amici tra un pasticcino e un altro e una bella tazza di tè. Dal “Knit New York Cafè” di Miriam Maltagliati e dalla catena di “Stitch'n' Bitch” dell'americana Debbie Stoller, la mania del gomitolo ha trasvolato nella vecchia Europa. La proprietaria del “Knit New York Cafè”, Mariam Maltagliati, è molto sorpresa del suo successo, tra i suoi clienti affezionati si trova per esempio un uomo, Owen Fischer, che durante la chemioterapia nel 1997 ha cominciato a lavorare a maglia, fa presine e calze; ancora oggi continua a lavorare, va nel Knit-Cafè, lavora a maglia, beve il suo tè preferito, lo considera una seconda casa dov’è facile comunicare con gli altri ospiti. L’esempio di Owen fa capire che non si tratta solo di un’attività praticabile dalle donne.

 

 

Non è solo un hobby, espressione di creatività, ma aiuta anche nella comunicazione: ne abbiamo tanto bisogno, è importante perchè si creano dei luoghi nei quali si possono conoscere persone nuove per due chiacchiere.

 

Poi un altro vantaggio grandissimo nel lavorare a mano è il benessere che procura: ci fa rilassare, in America è considerato la nuova Yoga.

 

 

Lily Chin, sopra soprannominata “Master Knitter” da Vogue Knitting International, ha disegnato per più di 25 anni modelli per riviste e aziende che producono lana, ha collaborato per designer come Ralph Lauren, Vera Wang, Diane von Fürstenberg and Isaac Miyarhi. I suoi lavori sono stati portati da persone famose (Raquel Welch, Vanna White) come da supermodels (Cindy Crowford, Naomi Campell) e Lily ha pubblicato una serie di libri.

 

 

Pensate ancora che si tratta di un hobby della nonna e che è per niente attuale?

 

Io adoro la lana, vedere crescere tra le mie mani una nuova maglia, una sciarpa, un capello o un plaid. Adoro regalare cose prodotte dai miei ferri, per me fare la maglia è come un salto in un mondo parallelo e veramente mi rilassa.

 

 

Se sono riuscita a contagiarvi con la mia passione vi consiglio di cominciare di fare una sciarpa (potete decidere se farne una grossa e lunga o se vi piace una più sottile che potete rotolare attorno il collo): andate in un negozio di lana, scegliete la lana che vi piace, i ferri che vi servono e via. Più sono grossi i ferri e più veloce va avanti il lavoro (per una sciarpa però non scegliete la lana troppo spessa, che poi è troppo ingombrante attorno al collo).

 

 

Al fondo dell’articolo lascio un paio di link utili a conoscere dove si può lavorare a maglia qui in Italia, comprare la lana e lavorare con i ferri in compagnia. Poi se vi trovate a New York, andate visitare Mariam Maltagliati nel suo Knit-Cafè!

 

 

Divertitevi!

 

Pippicalzelunghe a Roma (Via Portuense 716 Telefono 066530415)www.ppcalzelunghe.com

 

Guardando su “Google” ho trovato un sacco di indirizzi per fare la maglia assieme, cercate qual è il posto più vicino a voi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

Un mondo morbido

 

Tiriamo fuori i ferri e cominciamo: così, durante l’inverno, ci possiamo coccolare, rotolare nelle nostre opere realizzate con la lana morbida.

 

Prima che facciamo “prendere fuoco” ai nostri ferri un po’ di informazioni a riguardo di un hobby meraviglioso.

 

Chi comincia a lavorare a maglia e si appassiona trova ovunque la possibilità di praticarlo, sia sul treno andando al lavoro, durante gli incontri che gli amici, durante un lungo viaggio. Io ho anche lavorato mentre ero alle lezioni all’Università, al cinema, con tante persone sorprese accanto a me! Adesso lavoro alla sera a casa: la mia serata ideale è stare con mio marito, il mio gatto Paul e con il camino acceso avendo un bel lavoro a maglia, come una calda sciarpa, tra i mani. Ogni viaggio lungo che facciamo in macchina, ho con me i ferri e la maglia, viaggiamo per ore tanto vale creare qualcosa che piace e, poiché non è un “lavoro”, non impegna mentalmente, posso fare tanti bei discorsi con mio marito.

 

Se si fa la maglia in un luogo pubblico è come avere un cane: la gente si ferma, ti parla, vuole sapere cosa fai, se è difficile da imparare.

 

Una volta in montagna, mi sono messa sul terrazzo dell’albergo al sole, lasciando libero sfogo alla mia passione con i ferri: dopo un paio d’ore, le altre donne si avvicinavano per chiedermi se avessi potuto insegnare loro o chi era già capace mi diceva che le avevo fatto venire voglia di ricominciare.

 

Proprio a New York, la città famosa per i nuovi trend, è stata rilanciata una nuova moda (che si era persa negli anni 90), quella di sferruzzare con i amici tra un pasticcino e un altro e una bella tazza di tè. Dal “Knit New York Cafè” di Miriam Maltagliati e dalla catena di “Stitch'n' Bitch” dell'americana Debbie Stoller, la mania del gomitolo ha trasvolato nella vecchia Europa. La proprietaria del “Knit New York Cafè”, Mariam Maltagliati, è molto sorpresa del suo successo, tra i suoi clienti affezionati si trova per esempio un uomo, Owen Fischer, che durante la chemioterapia nel 1997 ha cominciato a lavorare a maglia, fa presine e calze; ancora oggi continua a lavorare, va nel Knit-Cafè, lavora a maglia, beve il suo tè preferito, lo considera una seconda casa dov’è facile comunicare con gli altri ospiti. L’esempio di Owen fa capire che non si tratta solo di un’attività praticabile dalle donne.

 

Non è solo un hobby, espressione di creatività, ma aiuta anche nella comunicazione: ne abbiamo tanto bisogno, è importante perchè si creano dei luoghi nei quali si possono conoscere persone nuove per due chiacchiere.

 

Poi un altro vantaggio grandissimo nel lavorare a mano è il benessere che procura: ci fa rilassare, in America è considerato la nuova Yoga.

 

Lily Chin, sopra soprannominata “Master Knitter” da Vogue Knitting International, ha disegnato per più di 25 anni modelli per riviste e aziende che producono lana, ha collaborato per designer come Ralph Lauren, Vera Wang, Diane von Fürstenberg and Isaac Miyarhi. I suoi lavori sono stati portati da persone famose (Raquel Welch, Vanna White) come da supermodels (Cindy Crowford, Naomi Campell) e Lily ha pubblicato una serie di libri.

 

Pensate ancora che si tratta di un hobby della nonna e che è per niente attuale?

 

Io adoro la lana, vedere crescere tra le mie mani una nuova maglia, una sciarpa, un capello o un plaid. Adoro regalare cose prodotte dai miei ferri, per me fare la maglia è come un salto in un mondo parallelo e veramente mi rilassa.

 

Se sono riuscita a contagiarvi con la mia passione vi consiglio di cominciare di fare una sciarpa (potete decidere se farne una grossa e lunga o se vi piace una più sottile che potete rotolare attorno il collo): andate in un negozio di lana, scegliete la lana che vi piace, i ferri che vi servono e via. Più sono grossi i ferri e più veloce va avanti il lavoro (per una sciarpa però non scegliete la lana troppo spessa, che poi è troppo ingombrante attorno al collo).

 

Al fondo dell’articolo lascio un paio di link utili a conoscere dove si può lavorare a maglia qui in Italia, comprare la lana e lavorare con i ferri in compagnia. Poi se vi trovate a New York, andate visitare Mariam Maltagliati nel suo Knit-Cafè!

 

Divertitevi!

 

Pippicalzelunghe a Roma (Via Portuense 716 Telefono 066530415)www.ppcalzelunghe.com

 

Knit-Cafè Milano, Trienale di Milano, Viale Alemagna 6 (02/724341) www.triennale.it

 

Knit-Cafè Milano, Triennale Bovisa Via Lambruschini, 31 (02/36577801) www.triennalebovisa.it

 

Guardando su “Google” ho trovato un sacco di indirizzi per fare la maglia assieme, cercate qual è il posto più vicino a voi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

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Un mondo morbido

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Chi comincia a lavorare a maglia e si appassiona trova ovunque la possibilità di praticarlo, sia sul treno andando al lavoro, durante gli incontri che gli amici, durante un lungo viaggio. Io ho anche lavorato mentre ero alle lezioni all’Università, al cinema, con tante persone sorprese accanto a me! Adesso lavoro alla sera a casa: la mia serata ideale è stare con mio marito, il mio gatto Paul e con il camino acceso avendo un bel lavoro a maglia, come una calda sciarpa, tra i mani. Ogni viaggio lungo che facciamo in macchina, ho con me i ferri e la maglia, viaggiamo per ore tanto vale creare qualcosa che piace e, poiché non è un “lavoro”, non impegna mentalmente, posso fare tanti bei discorsi con mio marito.

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Una volta in montagna, mi sono messa sul terrazzo dell’albergo al sole, lasciando libero sfogo alla mia passione con i ferri: dopo un paio d’ore, le altre donne si avvicinavano per chiedermi se avessi potuto insegnare loro o chi era già capace mi diceva che le avevo fatto venire voglia di ricominciare.

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Proprio a New York, la città famosa per i nuovi trend, è stata rilanciata una nuova moda (che si era persa negli anni 90), quella di sferruzzare con i amici tra un pasticcino e un altro e una bella tazza di tè. Dal “Knit New York Cafè” di Miriam Maltagliati e dalla catena di “Stitch'n' Bitch” dell'americana Debbie Stoller, la mania del gomitolo ha trasvolato nella vecchia Europa. La proprietaria del “Knit New York Cafè”, Mariam Maltagliati, è molto sorpresa del suo successo, tra i suoi clienti affezionati si trova per esempio un uomo, Owen Fischer, che durante la chemioterapia nel 1997 ha cominciato a lavorare a maglia, fa presine e calze; ancora oggi continua a lavorare, va nel Knit-Cafè, lavora a maglia, beve il suo tè preferito, lo considera una seconda casa dov’è facile comunicare con gli altri ospiti. L’esempio di Owen fa capire che non si tratta solo di un’attività praticabile dalle donne.

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Lily Chin, sopra soprannominata “Master Knitter” da Vogue Knitting International, ha disegnato per più di 25 anni modelli per riviste e aziende che producono lana, ha collaborato per designer come Ralph Lauren, Vera Wang, Diane von Fürstenberg and Isaac Miyarhi. I suoi lavori sono stati portati da persone famose (Raquel Welch, Vanna White) come da supermodels (Cindy Crowford, Naomi Campell) e Lily ha pubblicato una serie di libri.

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Tiriamo fuori i ferri e cominciamo: così, durante l’inverno, ci possiamo coccolare, rotolare nelle nostre opere realizzate con la lana morbida.

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Prima che facciamo “prendere fuoco” ai nostri ferri un po’ di informazioni a riguardo di un hobby meraviglioso.

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Chi comincia a lavorare a maglia e si appassiona trova ovunque la possibilità di praticarlo, sia sul treno andando al lavoro, durante gli incontri che gli amici, durante un lungo viaggio. Io ho anche lavorato mentre ero alle lezioni all’Università, al cinema, con tante persone sorprese accanto a me! Adesso lavoro alla sera a casa: la mia serata ideale è stare con mio marito, il mio gatto Paul e con il camino acceso avendo un bel lavoro a maglia, come una calda sciarpa, tra i mani. Ogni viaggio lungo che facciamo in macchina, ho con me i ferri e la maglia, viaggiamo per ore tanto vale creare qualcosa che piace e, poiché non è un “lavoro”, non impegna mentalmente, posso fare tanti bei discorsi con mio marito.

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Se si fa la maglia in un luogo pubblico è come avere un cane: la gente si ferma, ti parla, vuole sapere cosa fai, se è difficile da imparare.

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Una volta in montagna, mi sono messa sul terrazzo dell’albergo al sole, lasciando libero sfogo alla mia passione con i ferri: dopo un paio d’ore, le altre donne si avvicinavano per chiedermi se avessi potuto insegnare loro o chi era già capace mi diceva che le avevo fatto venire voglia di ricominciare.

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Proprio a New York, la città famosa per i nuovi trend, è stata rilanciata una nuova moda (che si era persa negli anni 90), quella di sferruzzare con i amici tra un pasticcino e un altro e una bella tazza di tè. Dal “Knit New York Cafè” di Miriam Maltagliati e dalla catena di “Stitch'n' Bitch” dell'americana Debbie Stoller, la mania del gomitolo ha trasvolato nella vecchia Europa. La proprietaria del “Knit New York Cafè”, Mariam Maltagliati, è molto sorpresa del suo successo, tra i suoi clienti affezionati si trova per esempio un uomo, Owen Fischer, che durante la chemioterapia nel 1997 ha cominciato a lavorare a maglia, fa presine e calze; ancora oggi continua a lavorare, va nel Knit-Cafè, lavora a maglia, beve il suo tè preferito, lo considera una seconda casa dov’è facile comunicare con gli altri ospiti. L’esempio di Owen fa capire che non si tratta solo di un’attività praticabile dalle donne.

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Non è solo un hobby, espressione di creatività, ma aiuta anche nella comunicazione: ne abbiamo tanto bisogno, è importante perchè si creano dei luoghi nei quali si possono conoscere persone nuove per due chiacchiere.

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Poi un altro vantaggio grandissimo nel lavorare a mano è il benessere che procura: ci fa rilassare, in America è considerato la nuova Yoga.

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Lily Chin, sopra soprannominata “Master Knitter” da Vogue Knitting International, ha disegnato per più di 25 anni modelli per riviste e aziende che producono lana, ha collaborato per designer come Ralph Lauren, Vera Wang, Diane von Fürstenberg and Isaac Miyarhi. I suoi lavori sono stati portati da persone famose (Raquel Welch, Vanna White) come da supermodels (Cindy Crowford, Naomi Campell) e Lily ha pubblicato una serie di libri.

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Io adoro la lana, vedere crescere tra le mie mani una nuova maglia, una sciarpa, un capello o un plaid. Adoro regalare cose prodotte dai miei ferri, per me fare la maglia è come un salto in un mondo parallelo e veramente mi rilassa.

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Se sono riuscita a contagiarvi con la mia passione vi consiglio di cominciare di fare una sciarpa (potete decidere se farne una grossa e lunga o se vi piace una più sottile che potete rotolare attorno il collo): andate in un negozio di lana, scegliete la lana che vi piace, i ferri che vi servono e via. Più sono grossi i ferri e più veloce va avanti il lavoro (per una sciarpa però non scegliete la lana troppo spessa, che poi è troppo ingombrante attorno al collo).

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Al fondo dell’articolo lascio un paio di link utili a conoscere dove si può lavorare a maglia qui in Italia, comprare la lana e lavorare con i ferri in compagnia. Poi se vi trovate a New York, andate visitare Mariam Maltagliati nel suo Knit-Cafè!

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Pippicalzelunghe a Roma (Via Portuense 716 Telefono 066530415)www.ppcalzelunghe.com

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Knit-Cafè Milano, Trienale di Milano, Viale Alemagna 6 (02/724341) www.triennale.it

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Knit-Cafè Milano, Triennale Bovisa Via Lambruschini, 31 (02/36577801) www.triennalebovisa.it

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Guardando su “Google” ho trovato un sacco di indirizzi per fare la maglia assieme, cercate qual è il posto più vicino a voi!

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